· 

Lavare il pavimento può far male. Colpa delle pulizie "tossiche"

Candeggina e altri prodotti che contengono acidi o ammoniaca possono reagire e sprigionare sostanze dannose: gas che, se inalati, provocano irritazione, perdita dei sensi e, nei casi più gravi, la morte. Non sempre le etichette lo dicono, quasi mai le persone lo sanno

L'ACETO bianco per pulire la lavatrice mi cade per terra sul pavimento del bagno. Uso della carta assorbente per asciugare e la getto nel wc, appena pulito con un prodotto apposito che contiene ammoniaca. Poi ripasso il pavimento con un altro detersivo che contiene candeggina. Tre gesti apparentemente innocui che però hanno rischiato di avvelenarmi. A un tratto la gola gratta, fatico a respirare. Perché quello che ho inalato per un po' di minuti, senza accorgermene, è cloro gassoso, anche se in quantità irrisorie e con una bassa concentrazione. Una reazione chimica proprio sotto al mio naso. Ammoniaca, acido acetico e candeggina: un cocktail tossico.

 

La candeggina è composta da ipoclorito di sodio e si trova in alcuni disinfettanti e in prodotti che vengono usati quotidianamente. "Mescolata ad altri detersivi o altre sostanze, però, diventa nociva: con l'ammoniaca e con gli acidi, ad esempio", come spiega Andrea Bragadin, chimico dell'Ordine dei chimici del Veneto. Tutte sostanze contenute nei prodotti per pulire casa: spray per i vetri, detersivi per piatti, prodotti per pulire il wc, il forno oppure, l'aceto. Immaginate quanto può essere semplice, non è chimica da laboratorio, succede: pulisco lo specchio del bagno con lo spray per i vetri, un po' di gocce cadono sul lavandino e poi ci passo la candeggina. Ammoniaca (contenuta negli spray) e candeggina (che ha l'ipoclorito di sodio) sprigionano clorammine. Oppure ancora per pulire la lavatrice e igienizzarla trovo istruzioni su internet: consigliano dal bicarbonato alla candeggina all'aceto. Penso di mescolare tutto e verso nel cestello aceto e candeggina: ecco che respiro gas di cloro (ancora più pericoloso). Oppure, banalmente, cade per terra l'aceto e poi ci si passa sopra la candeggina per pulire. "Acido acetico e ipoclorito di sodio reagiscono e si forma cloro in forma gassosa. Anche se sono diluiti, insieme sono pericolosi".

 

I primi sintomi da intossicazione da clorammine sono: tosse, mancanza di respiro, dolore al petto, nausea, lacrimazione, irritazione al naso alla gola e agli occhi. "L’esposizione a gas di cloro, anche a livelli bassi, irrita le mucose (occhi, gola e naso), causando tosse e problemi respiratori, bruciore agli occhi e lacrimazione", continua Bragadin, "e poi a livelli più alti di esposizione possono causare dolore al petto, difficoltà respiratorie più gravi, vomito, polmonite e versamento di liquido nei polmoni. A livelli molto elevati può causare la morte, ma difficilmente questi livelli possono essere raggiunti durante le pulizie domestiche, perché parliamo di concentrazioni basse e di condizioni diverse dal laboratorio". Il cloro, si legge poi nelle schede specifiche, può essere assorbito attraverso la pelle, con conseguente dolore, infiammazione, gonfiore e vesciche. L’acido cloridrico causa anche ustioni alla pelle, occhi, naso, gola, bocca e polmoni.

 

Niente di grave nel mio caso. Si è trattato di un'esposizione minima e non prolungata. Ma ho cercato di leggere le etichette dei prodotti che avevo usato. Nello spray per i vetri c'è l'ammoniaca ma, davvero, che ammoniaca e candeggina facciano clorammine proprio non ne avevo idea. L'etichetta dovrebbe dire anche quali sostanze chimiche non devono entrare in contatto con l'ammoniaca. Passando al detergente per wc e pavimenti, l'etichetta recita più o meno così: "tensioattivi aionici, tensioattivi non ionici <5%, profumo e poco altro". Fosse scritta in arabo, sarebbe uguale. Come faccio a sapere se lì dentro ci sono acidi? La normativa europea non obbliga a riportare la lista degli ingredienti in etichetta, ma deve esserci un indirizzo web al quale sarà possibile reperire tutti i singoli componenti del detersivo acquistato. Riportare la concentrazione dei componenti potenzialmente dannosi, infatti, è obbligatoria solo nel caso in cui questa superi lo 0,2% del peso. A ciò si aggiunge che le composizioni fornite dalle aziende produttrici non sempre rispettano la nomenclatura internazionale (INCI - International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) per cui risulta difficile, per chi non fa il chimico di professione, orientarsi fra tanti nomi strani.

Ricapitolando, mai mescolare i prodotti per la pulizia della casa, tenendo presente che, oltre ad essere venduta come detergente puro, l'ammoniaca è presente in alcuni detergenti per vetri e finestre, nelle urine (wc, ambiente bagno o studi medici e veterinari), in alcune vernici per interni ed esterni. Gli acidi sono presenti nell'aceto, in alcuni detergenti per vetri e finestre, in alcuni detersivi per lavastoviglie, nei comuni detergenti per wc, nei prodotti anticalcare, nei detersivi per piatti e nella maggior parte degli smacchiatori. Peggio ancora se maneggiamo acido solforico (presente negli sgorganti) o acido muriatico.

 

Insomma, vietato versare candeggina e smacchiatore (e nel dubbio qualsiasi altra cosa) nel cestello della lavatrice, nel secchio per pulire e in nessun altro contenitore, soprattutto se l'ambiente è piccolo e le finestre sono chiuse. In Italia ogni anno si consumano 25 chilogrammi a testa di detersivo e si contano circa 10mila avvelenamenti da prodotti domestici (secondo una statistica dell'Istituto superiore di Sanità) ma al centro antiveleni dell’ospedale Niguarda di Milano, ad esempio, ogni anno arrivano 60mila richieste di aiuto per intossicazione accidentale tra prodotti per l’igiene domestica e farmaci. Quindi le precauzioni non sono mai troppe.


Articolo tratto da " REPUBBLICA.IT"

Scrivi commento

Commenti: 0